Costruire i giocattoli

Postato il

La scuola per costruire giocattoli.

Le nonne potrebbero insegnare alle bambine a costruire le bambole, come una volta. Come vogliono loro, con i vestiti cuciti da loro, con il viso come vogliono loro e l’espressione pure.

Ritrovare la gioia di costruire quello che si ama. Di fare, produrre, quello che si cerca. Di realizzare quello che si vuole. Questo è l’educare. Insegnare, aiutare a far uscire da dentro di sé quello che è nascosto, quello che potenza dentro, quello che c’è già dentro, e portarlo fuori, farlo diventare concreto, visibile, vivo, vero. Insieme all’idea che da dentro viene fuori, viene fuori anche la persona, il suo vero se, la sua  originalità, la sua  unicità, la sua specificità.  Viene fuori quello che si è veramente.

Anche i nonni potrebbero insegnare ai ragazzi come si costruiscono i giocattoli di legno. Ad esempio i carrozzoni. Possono parlargli dei loro giochi. Della loro semplicità. Per le loro emozioni. Le loro desideri. Delle loro fatiche. Delle delusioni, ma anche della gioia della conquista. 

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge

 




La scuola del passato

Postato il

Conoscere le proprie radici

I nonni possono fare delle lezioni ai ragazzi e ai bambini sulle radici, non solo della loro storia personale, ma anche di quel quartiere e di cui il paese.

Sentire raccontare, sentire l’emozione, il cuore, lo spirito che anima il racconto, è quello che fa muovere, attivare, vibrare  le corde più profonde dell’animo. E’ come se una parte di chi li ascolta, riconosce,  ritrova, rivive qualcosa di antico, qualcosa di  arcaico, qualcosa di basilare.  E’ come se risuona internamente  la propria stirpe, la propria  tradizione, l’ antica generazione. E’ come se si  ritrovano le proprie basi, le proprie radici, le proprie fondamenta. La propria storia. La propria terra. Il proprio sangue.

 

Insieme al loro possono così ricostruire  la propria storia  con:

  • Racconti di storie personali veramente accadute. Storie di gruppi. Fatti. Avvenimenti del paese. 
  • Foto di quei fatti e di quei tempi e di quei luoghi.
  • Canzoni di quel tempo, cantate o suonate.
  • Musiche di quei tempi, suonate dal vivo o con cd.
  • Emozioni vissute e raccontate: paure, angosce, coraggio, gioia, di una persona, di un collettivo, di un quartiere, del paese, del posto.
  • Storia del paese, dall’inizio ad oggi. Film che la riproducono, o riproducono la mentalità di quel tempo.
  • Filmini familiari che fanno vedere le persone e le cose di una volta.
  • Fotografie familiari o di personaggi tipici del posto.
  • Mostre di foto, esposizioni di foto e di articoli dell’epoca, di quel paese.
  • Spettacoli dove si possono riprodurre gli usi, i costumi, le emozioni del tempo, nelle diverse situazioni: prima della guerra, durante le e dopo. Fatti specifici avvenuti in quel quartiere, in quel paese, in quella data epoca.

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge


Per non autonomi

Postato il

Progetti per anziani non-autonomi 

Assistenza privata a domicilio.

Contributo per l’assistenza  dato non all’Istituto di ricovero, ma al paziente. Per renderlo autonomo e libero di  gestire la propria assistenza a domicilio o in una struttura di sua scelta.

Per permettere l’assistenza nel proprio territorio, è indispensabile garantire dei servizi. Almeno offrire dei servizi qualificati nel proprio territorio.  Per far diventare autonome le famiglie che devono assistere  gli anziani non autonomi. La civiltà di una società si riconosce dalla capacità di sapersi prendere cura del debole e del sofferente. Prendersi cura del sofferente significa imparare a prendersi cura della propria parte sofferente e interna, significa non rifiutarla, non negarla, non separarla dalla coscienza. Significa accettarla, comprenderla, assisterla, abbracciarla, consolarla. Significa imparare ad essere completi, totali, integri, uniti in se stessi. Solo così si riesce ad essere uniti con gli altri.

 

Progetti originali.

Individuare progetti nuovi, utili, adeguati alle necessità e ai bisogni delle famiglie e dell’anziano non-autonomo. Pensati  dagli stessi pazienti e organizzati dai parenti.  Da finanziare anche con il contributo del Comune e delle Asl, per  il  risparmio di assistenza ospedaliera e in particolare per il notevole risparmio  dei ricoveri in strutture per  degenti non-autonomi ( che costano moltissimo e  spesso  non hanno posti disponibili).

 

 Servizi  convenzionati o privati territoriali:

  • Scuola per  badanti
  • Badante sicura
  • Pronto badante
  • Servizio a domicilio
  • Assistenza a domicilio .   ( Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto).
  • Pronto assistenza.   (Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto).

 

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge

 


Progetti per anziani

Postato il

I nonni.

Chiamo le persone anziane  nonni perché se noi siamo tutti una grande famiglia, loro sono i nonni di tutti. I nonni, coloro che rappresentano le radici, il ricordo, il passato dal quale è venuto il presente. Il vissuto, l’esperienza, la saggezza popolare.

C’è il cuore ancora genuino, provato, sofferente, tenace, coraggioso, resistente, fiero, orgoglioso. C’è una ricchezza di valori vissuti, sperimentati, scelti, cercati, onorati, difesi. C’è la voce, lo sguardo, le mani, il cuore, di chi ha saputo affrontare, combattere, resistere, vincere. C’è il sapore della conquista. C’è l’odore del rispetto. C’è il colore dell’onestà. C’è il suono della volontà. Ci sono le mani dell’operosità.

Non è giusto viverli come un peso da sopportare, da subire, da evitare.  Devono tornare ad essere i protagonisti, gli autori, gli attori della parte che gli spetta. Di quella parte che possono riempire solo loro, che appartiene solo a loro. La parte dei padri. Di coloro che passano il loro sapere alle nuove generazioni. Di quelli che le preparano. Di quelli che le aiutano, di quelli che le sostengono. La parola Patria viene dal latino Patres che significa padri.

Rispetta e gli anziani non significa quindi solo non fargli del male. Significa dargli il loro posto nella società. Posto insostituibile. Significa dargli la loro dignità nella società. Indispensabili. Significa dargli il loro ruolo. Insostituibili.

 

Nuove forme di assistenza.

L’importante è fare di tutto per mantenere l’assistenza degli anziani nel proprio territorio. Per non perdere il contatto con il loro ambiente, con le loro cose, con le proprie radici, con i propri amici, con la propria terra. Per stare meglio. Per vivere non sopravvivere. Per essere se stessi e originali, unici e irripetibili. Per fare della propria vita a un’opera d’arte di Dio.

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2009 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 2009, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge