Anello lavoro

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Anello lavoro.

Un altro anello che manca e che serve in ogni paese, anche piccolo.  

Da una parte ci sono persone che cercano dei professionisti. Una ditta cerca un  operaio specializzato, una persona cerca un professionista, oppure un muratore,  una badante, un dentista, un idraulico, un elettricista.

Dall’altra parte c’è tanta gente che sa fare, che può fare, che è pronto  a fare la propria professione, ma non trova chi glielo chiede, non c’è richiesta.

Tanti il computer non lo sanno usare e poi non sempre  i siti  sono sicuri,  spesso  gli annunci sono vecchi, scaduti, oppure dietro  si può nascondere un inganno, una truffa.

Ecco un nuovo lavoro.  L’Anello lavoro. Un team  di persone del posto,  ragazzi del posto,   persone sicure. Un gruppo piccolo di giovani che aprono  un ufficio,  un locale nel paese,  un posto concreto, sicuro, stabile a cui riferirsi. Un  posto dove si ritrovano quelli che cercano e quelli che sono cercati. Quelli che sono cercati, operai, qualificati, professionisti, specializzati, devono essere presentati in un albo specifico, con le caratteristiche, foto, colori. Anche questo può essere fatto con del blog specifici. Fondamentale in questo gruppo è  la presenza di informatici.

I professionisti è sempre meglio che siano del posto o dintorni, che siano conosciuti, sicuri,  affidabili, di qualità. Se esterni è sempre meglio fare ricerche, controlli, per dare la giusta sicurezza.

Anche qui il pagamento all’inizio è solo nell’iscrizione: € 10.  Il  pagamento effettivo al gruppo che ha trovato il lavoro, avviene  alla riscossione del primo stipendio, con una percentuale del primo stipendio, da parte di chi lo riceve. Il datore di lavoro non è onerato di spese, quindi ha interesse a cercare lì. Quello che riceve il lavoro e viene pagato è contento del suo stipendio, ed è giusto  che ricambi  e paghi  chi lo ha  aiutato.

Chi imposta i siti  e i  blog,  deve essere  molto bravo a impostare la vetrina dei lavori  con  foto, immagini, brevi descrizioni sintetiche.

Al centro di tutto  deve esserci  l’affidabilità,  la serietà, l’onestà, la trasparenza. Se tutto è fatto bene, premia. Il seme gettato nella terra buona, cresce e fruttifica di sicuro. Fare scelte giuste, leali, eroiche,  vince le paure, l’incertezza, la sfiducia,  la dipendenza.  E ci si ritrova non solo con un’attività ben avviata, redditizia, solida e che fa del bene,  ma ancor più ci si ritrova autonomi, liberi e solidi,  affermati ed identificati anche come persone.  Si  guadagna una identità  personale e un ruolo sociale.

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


La cucina della nonna

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La cucina di casa

Un altro lavoro per i giovani che può corrispondere alle moderne necessità. Non c’è più tempo per la spesa, non c’è più tempo per cucinare. Si vuole qualcosa di buono, di casereccio, di sicuro.

Un gruppo di giovani si mette d’accordo con delle brave cuoche, che lavorano in una casa loro e che sono brave e che fanno i cibi in modo casereccio, sicuro ,  buono. Ci sarebbe quindi del lavoro non solo per i giovani, ma anche per le donne, per le mamme che vogliono stare a casa o per le donne che non sanno che fare e che possono cucinare insieme, così si fanno compagnia e si sentono  utili e possono anche guadagnare. Le cuoche lavorano solo  su commissione, solo su richiesta. Così non ci sono  cibi che avanzano. Si mangia tutto  appena cotto.  E’  garantire la qualità del prodotto e  la qualità della fattura, cosa che oggi i ristoranti non assicurano più e neppure le mense.

La spesa viene portata  alle cuoche a casa  e loro,  in poche ore , la cucinano e preparano il piatto pronto. I giovani dell’organizzazione lo prendono e  lo portano ai destinatari.

Chi ha bisogno del pasto pronto, che viene fatto su commissione, può  richiedere anche come cucinarlo. Evitare alcuni prodotti, prediligere altri, può chiedere il biologico o alcuni cibi specifici. Quindi i cibi non vengono solo cucinati su commissione, ma vengono anche acquistati prima su commissione. Anche qui servono giovani che si muovano con  i motorini.   Si possono fare convenzioni con negozi specifici. Pane appena sfornato, dolce appena fatti, crostate caserecce. Se qualcuno ha bisogno di fare una cena per amici una festa, può ricorrere a questa organizzazione. Ma può richiedere anche un pasto fisso al giorno, se non vuole cucinare.

L’importante è essere competitivi. Abbassare i prezzi per avere più richiesta. Quindi i prezzi  più bassi possibili, e mantenerli  bassi anche dopo, per avere più lavoro. Più richiesta, più guadagno.

Oppure le cuoche si possono ritrovare in una specifica cucina,  a norma di legge, tipo catering. È importante che chi cucina siano donne, madri, nonne del posto. E che i cibi siano su ordinazione e cotti subito. Potrebbe essere un’idea che funziona anche per le feste di compleanno, comunioni, matrimoni. La cucina della nonna è  la cucina genuina. La cucina di qualità.  Poco, naturale saporito,  ma buono. Contro il tanto e sintetico, che non sa di nulla e che fa male.

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


Arte e religione

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Arte sacra.

Un altro lavoro per i giovani. Oggi manca l’aspetto spirituale, ci siamo svuotati dell’aspetto spirituale in nome di una religione materialista. Ci hanno programmato a non pensare, a non sentire, a non capire. Ci hanno impostato la mente, il cuore e anche l’anima. I Mass media ci hanno riempito l’anima di aspetti negativi,  dell’horror,  del proibito, del  perverso.  Ce li passano  come  positivi, moderni, normali. Per farci credere che è necessario accettarli, per  essere moderni, alla moda, emergenti, avanzati, progrediti.

Invece tutto ciò chi ha indebolito, ci ha intossicato, piano piano chi ha avvelenato l’anima. Perché nel nostro inconscio, nella nostra psiche, profonda, quegli aspetti negativi sono veramente negativi e hanno effetti negativi. Risvegliano parti negative, le attivano, le muovono. Diventa più difficile gestirle, particolarmente se le parti buone sono dimenticate, sono abbandonate, sono rifiutate. Particolarmente se le parti buone sono trattate come antiche, come ingenue, come stupide, sciocche, impopolari, anomale, anormali.

Ci hanno levato la parte più bella, ci hanno svuotato l’anima della parte più bella, più importante, più vitale, più sana. Ci hanno spento la luce, ci hanno lasciato nelle tenebre più fitte, nel buio più presto. Chi hanno levato la spiritualità, con la scusa che Dio non è stato mai visto, mai pensato, misurato, calcolato. Come se fosse possibile misurare, pesare, aumentare, riprodurre l’amore in laboratorio. Come se Dio dipendesse da loro, potesse essere riprodotto e ricreato da loro, per poter esistere.

Ci hanno levato Dio, la nostra origine, le nostre radici, più profonde, la nostra meta, il nostro scopo, il nostro senso. Ci hanno levato, ci hanno oscurato la parte più profonda della nostra psiche. Ci hanno  separato da Dio.  Dio non lo tocca nessuno perché è Dio.  Ma noi possiamo essere divisi, allontanati da Lui e privati di Lui. E possiamo morire senza di Lui.

Per fortuna Dio c’è,  nonostante tutto, sopra a tutto,  e o oltre tutto ciò. Per fortuna la nostra anima non muore mai, nonostante tutto ciò. Per fortuna l’amore di Dio e la misericordia di Dio c’è sempre e trionfa sempre, nonostante tutto ciò. Abbiamo bisogno della nostra anima e abbiamo bisogno di Dio, che è l’unico che la può alimentare. Che la può nutrire. Che la può riscaldare. Che la può fortificare. Che la può fare risorgere.

Quindi ecco un lavoro importante, che non si trova più, che non c’è più. Aprire un piccolo locale per la vendita di articoli religiosi, in ogni città, in ogni paese, in ogni quartiere. Ci sono ancora artigiani stupendi nella zona di Loreto. Ci sono ditte meravigliose che fanno ancora immagini scolpite a mano nel legno. Immagini sacre. Si possono acquistare on-line. Costano pochissimo e sono convenienti.  La richiesta c’è, ma oggi non si sa più dove andare perché non si trovano più. Il bisogno di sacro è sempre presente particolarmente nelle crisi.

Abbiamo bisogno di oggetti, immagini sacre. Ma meglio se sono concrete, se si possono toccare, se si possono  sentire. Immagini in particolare di Cristo, perché Gesù è il centro, il motore della nostra fede. È il simbolo di Dio con noi. L’immagine visibile del Dio invisibile. I simboli sono fondamentali per la nostra vita in particolare per la nostra psiche. Simboli forti, intensi, universali.  Simboli divini.  Dio Padre,  il Figlio e lo Spirito Santo, Maria, gli apostoli e i santi. Simboli concreti di religione cattolica. Perché solo la religione cattolica ha un Dio Padre, solo lei ha il Figlio di Dio Salvatore, solo lei ha un Dio Amore, che ti ama, che ti fa diventare suo figlio e ti prepara il Paradiso.

E’ fondamentale che chi gestisce sia una persona di fede cattolica. Di fede vera, profonda. Perché è lei il primo soggetto, il primo oggetto, il primo testimone, il primo libro.   Insieme agli oggetti, libri, lettere, immagini, pitture, dipinti,  quadri, dove l’arte si unisce al divino. Dove l’arte tocca il divino. Dove l’arte illumina il divino. Dove l’arte si sposa con il divino.

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


Assistenza domiciliare

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L’assistenza domiciliare.

Gruppo di  Coordinamento.   Associazione Onlus  no-profit convenzionata con il Comune e autorizzata dalla Regione. 2 medici   2 psicologi.

Organizza  tutta l’assistenza degli anziani, vigila, tutela. Gestisce tutto il personale che interviene a domicilio.  Forma le badanti,  le sceglie, le controlla,  le affianca ad Assistenti domiciliari.  Interviene nelle emergenze, in collaborazione con  ASL e  Comune. Garantisce  operatori sanitari  qualificati  a domicilio.  Medico, psicologo,  educatore,  infermieri professionali, assistenti domiciliari, badanti, assistente sociale, segreteria, trasporto.  ( Vedi Tabella . Clicca su: Rete Servizi anziani  )

 

Iniziative di assistenza specifica a domicilio:

  •  Nonno taxi.  
  • Si chiama il Nonno taxi e per pochissimi euro fissi, convenzionati, ti porta dove vuole. Nella casa dei nonni, a trovare il tuo amico, ad aiutare un altro anziano solo, in Chiesa, dal dottore, a fare la spesa. La convenzione può essere fatta con il Comune  o con la Asl, in considerazione del risparmio  che deriva da questa attività che è  una vera ed efficace  prevenzione delle patologie fisiche e psichiche dell’anziano  e dal risparmio per i  minori ricoveri, sia negli ospedali, che nelle case di riposo.   È molto delicato è importante scegliere l’autista. Deve essere una persona molto sicura e conosciuta perché i nonni devono essere tutelati.  Può essere un altro nonno giovanile o un parente giovane  di uno di loro. Deve essere scelto dai nonni tutti insieme a maggioranza. Deve esserci una convenzione con il Comune o le istituzioni per compensare il minimo. Meglio di tutto se si può fare con il volontariato in modo gratuito.

 

  •  Corriere nonno.  
  • Questo è  un servizio dove non si muove il nonno, ma è l’altro che va nei posti, come il corriere espresso. Porta un pacco, va a fare la spesa, va in farmacia, va dal medico, e la porta a domicilio dell’anziano. Questo servizio deve essere lo stesso convenzionato o fatto come volontariato per un prezzo minimo. Le persone e gli autisti  devono essere più che sicuri, o uno dei nonni  o figlio o un parente stretto conosciuto, più che fidato. Mai fidarsi di estranei che possono approfittare dei bisogni. Se non è conosciuto è meglio non fidarsi.

 

  • Scuola per  badanti
  • Scuola privata  convenzionata con la Regione, o riconosciuta a livello regionale o comunale.  Coordinata con  altre associazioni   o  con il Comune. Una Scuola per la Formazione delle Assistenti domiciliari o delle badanti  italiane e straniere. Insegnanti:  giovani laureati professionisti.  Materie Lingua italiana-  psicologia dell’anziano-  comportamenti relazionali ed educativi corretti-  materia sanitaria – cucina italiana e adatta per l’anziano –  pulizia della casa –  cura della casa –  organizzazione della casa –  lavare –  stirare – uso degli elettrodomestici –   gestione delle utenze – conoscenza del territorio.  Esame e Diploma. 

 

  • Badante sicura.    
  • Il Centro di  Coordinazione Tecnico  sceglie  le persone giuste.  Fa da filtro. da  una garanzia.  Fa da genitore, familiare, parente di un anziano fragile, malato. Il servizio  propone solo badanti formate.  Le controlla anche dopo.  Le segue,  ne valuta  i risultati e in particolare le verifica di persona, e a domicilio attraverso l’anziano assistito.  Tutela anche l’anziano da esperienze negative.  Interviene nelle emergenze, nelle necessità, con prestazioni ad ore, per periodi brevi, che compensano i permessi le giornate di libertà.  Aiuta nel momento tragico. Tutela anche da aggressioni fisiche, psichiche, economiche, legali.

 

  • Pronto badante.  
  • Aiuta a trovare una badante nelle emergenze. Per poche ore o brevi periodi. O per coprire le ferie.

 

  • Assistenza  programmata a domicilio ( ove non prevista dall’ ADI)  .
  • Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto.  Il Centro tecnico  procura medici  e infermieri, psicologi, e personale  sanitario: fisioterapisti, logopedisti, podologi, su richiesta e quando necessari. Per un’assistenza sanitaria domiciliare privata. Nei paesi dove non c’è l’ADI, nei paesi dove l’assistenza domiciliare pubblica non funziona bene o non è sufficiente.     Per prestazioni sanitarie a domicilio di qualità, affidabili, sicure, controllate e verificate da Centro.

 

  • Pronto assistenza privata.  
  • Pulizia. Medico. Infermiere. Trasporto. Assistenza del personale sanitario e di pulizia per le emergenze, su richiesta.

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.


Insieme si può

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La condivisione

Propongo queste iniziative per pensare qualcosa  che risolva non solo il problema della salute fisica, della povertà fisica degli anziani,  ma risponda anche della povertà emotiva. L’angoscia per la malattia e la morte e in particolare la solitudine di fronte a quest’angoscia. Una solitudine concreta, morale e sociale. Trovarsi da soli nella malattia, trovarsi da soli nella angoscia è quello che li fa morire. Morire come persone, morire nella loro dignità. Morire nel cuore e nell’anima per l’indifferenza degli altri, per la freddezza degli altri. Per essere dimenticati dagli altri. Per essere considerati dagli altri finiti, inutili, ingombranti.

Propongo questi progetti per gli anziani non solo soli, ma anche poveri, con la sola pensione minima, scandalosa, degradante, squalificato. Pensione minima che degrada, squalifica chi l’ha pensata e chi la mantiene in vita.

Aiutarsi, condividere, non vergognarsi della povertà è quello che aiuta ad affrontarla e a superarla. Con il recupero della dignità e della fiducia in se stessi, con il recupero della propria umanità rispecchiata nell’altro, con il recupero della stima e del valore della propria vita, condiviso, sostenuto e ricordato a che ti sta vicino. Questo permette di  sentirsi vivi a livello fisico, ma anche a livello emotivo e spirituale.

Sono idee di condivisione che possono essere utili non solo per il mondo degli anziani, ma anche per le persone malate, per le persone che non ce la fanno da sole, i padri separati, le ragazze madri, le donne violentate. Possono essere luoghi dove ritrovare il cuore, ritrovare la propria anima. Sono posti dove si può fare volontariato. Dove i giovani possono scoprire il volto segreto della dignità, del coraggio, della solidarietà. Sono posti dove chi ha avuto tutto, può trovare l’unica cosa che gli manca, l’unica cosa che conta, il centro, l’essenza,  il vero tesoro, la voce del proprio cuore e della propria anima. 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

 © 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.

 


Il Condominio degli anziani

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Assistenza condominiale.

Condominio  per anziani  gestito da privati.

Sono stati inventati i condomini per anziani gestiti da privati. Edifici organizzati con miniappartamenti, tipo residence, con la cucina in ognuno. Può andare bene per chi è autonomo, per chi  non ha una famiglia che lo segue, e per chi cerca compagnia.

 

Svantaggi.

  • Costi molto alti. Il privato chiede 2600 al mese per ogni appartamento e per ogni anziano.
  • La precarietà dell’assistenza. Nel momento del pasto il personale non riesce ad arrivare a tutti.
  • Quando lo stato di salute peggiora, non è adeguata. Serve un’altra organizzazione.

Potrebbe invece funzionare  molto meglio se tutto il condominio  è gestito dal Centro di coordinamento tecnico, che può valutarlo come momento di passaggio, come posto dove andare per vivere con amici e coetanei, mantenendo la propria autonomia. Dove poter condividere interessi, arte, musica, pur pittura, cinema, cultura, e quindi vivere insieme, assistiti, ma anche vivificanti dai propri interessi comuni, stimolati dallo scambio reciproco, arricchiti nella mente, nel cuore e nell’anima.

 

Il condominio degli anziani   gestito da una Istituzione pubblica.  Comune, Associazione Comuni.

Quindi il condominio degli anziani potrebbe funzionare meglio se è:

  • promosso da una istituzione pubblica, che ne assicura la mancanza di speculazione privata, e quindi prezzi adeguati, e controllati.
  • gestito dal Centro di coordinamento tecnico che ne assicura lo statuto interno per le relazioni comuni e in particolare la qualità, la professionalità e la garanzia del personale di assistenza.
  • affiancato dal Centro tecnico anche per tutte le altre prestazioni artigianali o specialistiche
  • garantito quindi anche l’accesso ad un’altra struttura più adeguata quando c’è un aggravamento dello stato di salute.

 

Costi.    Se è diretto  dal Centro di coordinamento  tecnico:

 La retta minima per gli anziani autonomi che si pagherebbe  in un istituto di ricovero per anziani è € 1500 mensili  a persona.  Con questa cifra, si possono pagare tutte le spese e in più avere 

  • 8    badanti
  • 1   infermiera a tempo pieno
  • 1    portiere

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Esempio:  Ipotesi di una retta di  1.500 euro mensili  a singolo. (vedi Tabella n° 1: Il Condominio degli anziani)

Un edificio di 4 miniappartamenti a piano.  Tre piani  = 12 appartamenti.    Se in zona periferica  500 euro ad appartamento. Utenze: 200  mensili.  700 euro di spese ad appartamento x 12 = 8.400  euro.    +  1.000  euro mensili  di vitto per ogni appartamento = 12.000

Se consideriamo almeno due anziani per ogni appartamento ( una coppia o chi è solo, sceglie un amico proposto dal Centro di coordinamento tecnico),  abbiamo  12 x 2 = 24 anziani.   24 x 1.500 euro ciascuno =   36.000  euro.  

36.000  – 8.400 (affitto e utenze)  =  27.600      – 12.000  ( vitto) =  15.600    per pagare  il personale.

–           8   badanti a  1400 =  11.200

–           1 portiere  = 1500

–           1 infermiera   = 1600       

Totale personale = 14.300                      Resto di 15.600 – 14.300 1.300   per   altro

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Esempio:  Ipotesi di una retta di  1.200 euro mensili  a singolo. (vedi Tabella.  Condominio  )

Un edificio di 4 miniappartamenti a piano.  Tre piani  = 12 appartamenti.    Se in zona periferica  500 euro ad appartamento. Utenze: 200  mensili.  700 euro di spese ad appartamento x 12 = 8.400  euro.    +  1.000  euro mensili  di vitto per ogni appartamento = 12.000

Se consideriamo almeno due anziani per ogni appartamento ( una coppia o chi è solo, sceglie un amico proposto dal Centro di coordinamento tecnico),  abbiamo  12 x 2 = 24 anziani.   24 x 1.200 euro ciascuno =   28.800  euro.  

28.800  – 8.400 (affitto e utenze)  =  20.400      – 12.000  ( vitto) =   8.400    per pagare  il personale.  Ci escono:

–           2   badanti a  1400 =    2.800

–           1 portiere  = 1500

–           1 infermiera   = 1600       

Totale personale =   5.900                      Resto di   8.400   –   5.900  =    2.500   per   altro

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Potrebbe anche essere di € 1000 mensili a persona. e se riguarda gli anziani autonomi che si aiutano anche tra di loro (coppie, amici, conviventi).

Esempio:  Ipotesi di una retta di  1.000 euro mensili  a singolo.

Un edificio di 4 miniappartamenti a piano.  Tre piani  = 12 appartamenti.    Se in zona periferica  500 euro ad appartamento. Utenze: 200  mensili.  700 euro di spese ad appartamento x 12 = 8.400  euro.

Se consideriamo almeno due anziani per ogni appartamento ( chi è solo, sceglie un amico proposto dal Centro di coordinamento tecnico),  abbiamo  12 x 2 = 24 anziani.   24 x 1.000 euro ciascuno =  24.000 euro.

24.000 – 8.400 = 15.600       Per ogni appartamento 1.000 euro per il vitto = 12.000 

Rimangono  3.600 per il personale:

per pagare  il personale.

–           1  badante  = 1400

–           1 portiere  = 1400

–           1 infermiera   a prestazione =   800           Resto di 3.600  – 3.600 =  0

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

© 2011 – Tutti i diritti riservati. Il presente testo è liberamente riproducibile per uso personale con l’obbligo di citarne la fonte ed il divieto di modificarlo, anche parzialmente, per qualsiasi motivo. E’ vietato utilizzare il testo per fini lucrativi. Per qualsiasi altro uso è necessaria l’espressa autorizzazione dell’autore. Pubblicato nel 20011, online da Gennaio 2013. Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.