Attività per anziani

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              Anziano protagonista.

Bisogna trovare attività specifiche,  che sono in sintonia con i bisogni  dell’anziano. Non solo  adatte al corpo e al fisico, ma  in sintonia anche con il suo cuore e la sua anima.   Per questo bisogna avere l’umiltà di trovarli insieme a loro.  Bisogna chiedere a  loro.

Non usare  progetti già impostati, prefabbricati, organizzati da altri. Non progetti  calati dall’alto, pensati da altri.  Non imporli.  Quello che funziona veramente, quello che conta , è quello che si adatta al  ‘io, qui, ora’,  ‘a chi, al dove, al quando’. Ogni cosa deve essere studiata, elaborata in base a quella persona specifica, a quel posto specifico, in quel momento. Può andare bene per uno e non per un altro, per un posto e non per un altro, per un momento della vita e non per un altro. Per questo bisogna far diventare l’anziano il protagonista del progetto.  Mettere lui al centro, far diventare lui il regista, il direttore, l’attore principale di quel progetto. Farlo scegliere, farlo decidere, farlo dirigere. Farlo vivere.

Mettere al centro gli anziani  significa quindi chiedere a loro.  Fare una indagine conoscitiva, un questionario, una discussione, una ricerca. Cosa serve? Quali bisogni? Come vorrebbero impostare gli spazi? Come vorrebbero impostare le attività? Quali attività più gradite? Come attivarle? Quando attivarle? Perché attivarle? Poi si decide a maggioranza.  Tutto  passa attraverso il dialogo, il confronto, la condivisione e l’unità. Senza di questo non si è protagonisti. Senza di questo non si è responsabili.

Le attività sono scelte dal collettivo per gli spazi comuni. Invece  per gli spazi personali sono scelte da singolo, e adeguate  alle esigenze personali. Personal per gli aspetti specifici di tipo fisico, neurologico, ma in particolare anche affettivo e spirituale. Quando si fanno dei progetti si dimenticano sempre questi due aspetti: il cuore e l’anima. Ma senza di questi due, nessun progetto funziona veramente, non arriva in profondità e quindi non riesce, non produce, non rigenera più di tanto. Il cuore e lo spirito sono il collante, la molla, il trampolino, il motore di tutto il progetto. Un cuore, uno spirito non pensato da un tecnico. Un cuore, uno spirito vero, autentico, reale, il cuore lo spirito dell’anziano che solo l’anziano conosce.

L’umiltà deve caratterizzare il progetto. Mai mettersi al di sopra dell’anziano. Mai dominare l’anziano. Mai diventare il padrone, il  dominatore dell’anziano, perché lo si umilia, lo si schiaccia, lo si svaluta, lo si denigra. Mettere lui e la sua sofferenza al centro, metterla al primo posto, metterla al di sopra di tutto. Questo l’anziano lo sente subito, lo sente forte, lo sente sempre. Se si sente rispettato, rispetta; se si sente amato, ama.

Propongo  delle attività per la mente, per il cuore e per lo spirito. Sono solo idee, spunti, iniziative, che possono essere mostrate, scelte, adattate, verificate.

 

 

 

 

 

Dr.ssa Maria Grazia Vallorani

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